Al Ministro dell’interno.
Premesso che:
negli ultimi 5 anni si è registrato un notevole incremento degli sbarchi sulle coste italiane con conseguente aumento di richieste d’asilo e notevoli difficoltà nella gestione del sistema di accoglienza: costi elevati, tempistiche di analisi della domanda tutt’altro che brevi, abuso dello strumento della richiesta d’asilo e difficoltà nei rimpatri anche in caso di diniego;
l’Unione europea ha previsto che i ricollocamenti avvengano solo per soggetti in evidente necessità di protezione internazionale, appartenenti a nazionalità il cui tasso di riconoscimento di protezione sia pari o superiore al 75 per cento sulla base dei dati Eurostat (tra gli altri, Siria, Eritrea, Repubblica Centrafricana, Bahrain), scaricando sul nostro Paese l’onere di analizzare le domande e di mantenere la maggior parte dei richiedenti asilo, fino ad una risposta definitiva sul diritto o meno a restare in Italia;
l’immigrazione regolare per motivi di lavoro è disciplinata dalla legge n. 189 del 2002 (legge Bossi-Fini), che ha modificato il decreto legislativo n. 286 del 1998, e la maggioranza parlamentare della XVII Legislatura non ha ritenuto necessario modificare la suddetta legge,
si chiede di sapere:
se al Ministro in indirizzo risulti quale sia il numero effettivo degli arrivi di migranti via mare e via terra in Italia dal 2013 ad oggi, suddivisi per anno;
quale sia il numero effettivo di rimpatri eseguiti dal 2013 ad oggi, suddivisi per anno;
quanti e con quali Stati siano gli accordi bilaterali in materia di rimpatri attualmente in vigore e quanti siano gli accordi bilaterali di regolamentazione e gestione dei flussi migratori per motivi di lavoro in essere;
quanti siano i richiedenti asilo, nonché i titolari di protezione internazionale o umanitaria, ad oggi accolti nel sistema di accoglienza, distinti per nazionalità;
a quanto ammonti la spesa a carico dello Stato, dal 2013 ad oggi, imputata al sistema di accoglienza e alle spese legali per il gratuito patrocinio, distinta per anno;
quanti contributi abbia stanziato l’Unione europea, dal 2013 ad oggi, distinti per anno, per la gestione del fenomeno migratorio;
quali iniziative e programmi siano stati avviati dal Governo, anche in raccordo con gli enti locali, sempre nel periodo di riferimento dal 2013 ad oggi, per coloro che hanno visto accolta la propria domanda d’asilo, una volta usciti dal sistema di accoglienza;
quali provvedimenti il Governo abbia adottato per favorire un’immigrazione regolare e fondata sul lavoro.