Ecco le TRE AZIONI necessarie per contrastare la clandestinità in questo paese:
1) BLOCCO DEGLI SBARCHI: a differenza dell’attuale governo, è necessario bloccare nuovi arrivi altrimenti il sistema non riuscirà mai a decongestionarsi. Che cosa fa, invece, la sinistra? Va a prendere i migranti nelle acque territoriali libiche…
2) ESPULSIONI: la disciplina normativa delle espulsioni non fa di esse uno strumento efficace per rimandare al paese di origine chi soggiorna illegalmente sul territorio italiano. Occorre quindi una nuova legge per garantire piena esecutività all’espulsione (e non il semplice e inutile foglio di via) e occorre applicare la direttiva 115/2008 fino in fondo, riaprendo i CIE e aumentandone il numero e la capienza. Che cosa fa, invece, la sinistra? Minniti ha dato sicuramente una svolta rispetto ad Alfano (sì, considero anche lui di sinistra…), manifestando l’intenzione di riaprire i CIE: questo non basta, perché saranno pochi e con pochi posti, e la disciplina sull’espulsione è ad oggi invariata e senza una volontà politica della maggioranza di modificarla.
3) “AIUTIAMOLI A CASA LORO”: non è uno slogan, deve essere realtà. Senza politiche di sviluppo (e sottolineo, sviluppo, che non è sfruttamento economico e business) nel continente africano, il problema non potrà mai essere risolto. Occorre aprire gli occhi e il cuore, questa invasione programmata sta depredando l’Africa di risorse umane molto importanti per il suo sviluppo. Che cosa fa, invece, la sinistra? Stipula convenzioni bilaterali con governi assai poco tali (vedi caso Libia) e continua a speculare sul sistema dell’accoglienza creando business: chiamasi finto buonismo.